Mettete un mercoledì afoso di luglio.
Aggiungete (finalmente) una serie di piccole presentazioni davanti alla mia libreria.
Guarnite a piacere con una spolverata di idee per la lettura niente male.
E con un 'impiattamento' del genere, vuoi non invitare il book influencer a metri zero amico della libreria?
Eh no eh!
La Corte editore ha deciso di intervistare tutti coloro che sui social e nel web parlano di libri e di lettura.
Ne è venuto fuori un libro gustosissimo, con schede veloci e simpatiche, che fanno attraversare la penisola e le isole attraverso le varie pagine di chi parla di libri.
Filippo è un instagrammer, e ci ha spiegato che nel 2019 le statistiche sono state molto chiare: l'80% di chi ha acquistato un libro ammette di averne visto la foto sui social.
Quindi curare le immagini con cui si propondono titoli da leggere, non è più un corollario ad un ottimo articolo. Anzi, per il mondo che va sempre più di fretta è la porta da cui far entrare i curiosi. Se l'immagine è brutta, puoi aver scritto anche un articolo pazzesco, ma su IG non lo leggerà nessuno. Dura lex sed lex (di IG in questo caso).
Filippo ci ha parlato anche delle dirette di IG, usate tantissimo durante il lockdown dell'anno scorso, che stanno diventando un vero settore di entrateinment, alternativo (chissà...) alla televisione stessa.
Io stessa, lo ammetto, quando vedo le dirette del mio gruppo preferito, non me ne faccio scappare una: l'elemento di informalità di queste dirette lo rende adatto davvero al rilassamento dopo una giornata faticosa.
Filippo poi ha parlato dei suoi progetti, delle case editrici che segue e che cura, ci ha dato millemila spunti di lettura (mannaggia a me adesso la wish list si è allungata a dismisura).
Ci ha parlato dei suoi libri preferiti e degli autori che avrebbe voluto intervistare ma che ormai purtroppo non ci sono più: Hemingway su tutti, poi Garcia Marquez, Calvino, Pederiali e Leopardi.
Giacomo Leopardi, uno dei poeti più malinconici ritenuto, a torto, simbolo della depressione cronica degli scrittori.
E invece secondo Filippo, ma anche secondo me, in verità aveva il fuoco della passione per la conoscenze che gli ardeva in petto. E per questa passione era disposto anche a sacrificare la salute. Sospettiamo che in realtà ce l'abbia un po' 'raccontata' di questa vita in disparte, lontano dalle gioie e dagli entusiasmi: chissà che combinava in realtà, senza scriverlo!
Dopo due o tre domande serie alla fine ci siamo fatti prendere la mano dai racconti sul mondo editoriale, sulle sue piccole follie.
Una risata salverà il mondo, e spesso salva pure gli scrittori e i book influncer.
Abbiamo anche fatto un sacco di foto, pazzesco, che sono risultate talmente strampalate che ho deciso, pietosamente, di non metterne nessuna in questo articolo per il blog.
La serata si è conclusa con una serie di progetti nuovi da far partire ad ottobre.
Ma non vi posso svelare ancora nulla.
Restate collegati alla pagina Facebook della Libreria Albatros e....ne vedrete delle belle (libraia esclusa, ovviamente!)