E se le fiabe le scrivessi tu?

Un libro originale, prodotto da due menti piene di idee, è sbarcato venerdì 5 in libreria. 

Il grande libro delle fiabe ha delle pagine mancanti, perdute, e una bambina dotata di poteri straordinari, può riempire questi vuoti. Quindi l'idea è rapire questa bambina, figlia di una strega e finire le storie.... ma il finale è tutto da scoprire.

Dietro queste storie scorgiamo i simboli tipici di ogni fiaba che si rispetti, si veicolano messaggi importanti senza risultare pesanti.

Anche l'impostazione a storie separate, con capitoli di mole ridotta, facilitano la lettura anche a ragazzini poco avezzi alla lettura di romanzi o che si stancano facilmente. 

Abbiamo quindi un libro decisamente innovativo, per una fascia di età di 9-10, con illustrazioni originalissime a tecnica mista, bianco nero e colore.

Le autrici hanno costruito anche delle tavole con cui narrare le storie a classi intere: pensate la meraviglia di vedere le storie con le immagini orinali!

 

Se vi ho incuriosito, il libro è in vendita in libreria! E se volete informazioni sulle autrici vi fornisco anche quelle, così potete contattarle.

 

Parlare con Luca Greco del suo libro è un viaggio.

Lo stesso viaggio che lui ha fatto in giro per il mondo per raccontare come ci siano tante persone che vivono separati da un muro dal loro vicino di casa.

Il muro di Belfast, che separa i panni stesi dai cattolici dalle finestre dei protestanti. I ricordi sanguinosi del passato contaminano anche la convivenza più o meno ordinaria dei nostri giorni.

Il muro di Hebron, città contesa da due religioni monoteiste, con posti di frontiera per attraversare un caseggiato. Lastre antiproiettile in luoghi in cui si dovrebbe solo pregare, e invece ci sono stati attentati.

Ma la storia più affascinante è senz'altro quella della popolazione del Sahara occidentale. Cacciati dalla loro terra che si affaccia sul mare, sono confinati nel deserto, dove non c'è nulla se non la loro tenacia e la loro identità.

Vecchi che tramandano oralmente la storia del loro popolo, che sperano ogni anno in un referendum per la restituzione di ciò che è loro. Giovani che magari partono per lavorare altrove, ma che ritornano a questo niente fatto di sabbia, perchè il richiamo dell'essere popolo è troppo forte.

E' davvero affascinante sentir raccontare di persone così tenaci, così ingiustamente provate dalla storia.  

Dalle nostre comode postazioni davanti al pc, ci sfugge spesso questa umanità raminga, segregata, che lotta per la propria identità.

Eppure è sufficiente una foto, potente come quella in copertina del libro, a spalancare una finestra su un mondo 'altro'. Luca sapientemente racconta l'origine di queste foto, di grandissimo impatto nella loro semplicità.

Da fotografa molto molto dilettante, non posso che rimanere affascinata dall'efficacia di questi scatti. E della vita che ci sta dietro.

Una vita avventurosa quella di Luca, che ha davvero moltissimo da raccontare di queste parti di mondo.

Invito a leggere il suo libro, ma soprattutto a capitare ad una delle sue presentazioni, davvero ne vale la pena!